Chiesa del Carmine
La Chiesa del Carmine venne costruita nel 1777 per volontà della famiglia Palermo.
Di ridotte dimensioni, questo edificio è costituito da un’unica navata lunga 21 mt e larga 6. Entrando nella chiesa, sul lato destro, si trova una nicchia che contiene il fonte battesimale a forma di coppa con coperchio, realizzato in marmo.
Percorrendo la navata si notano sulla destra due altari aggettanti in marmo policromo di cui il primo, in ordine di successione, è dedicato a San Francesco di Paola, mentre il secondo alla Madonna del Rosario. Negli interspazi tra un altare e l’altro e nell’abside, coppie di lesène di tipo composito, insieme a piccoli stucchi dorati riportanti motivi floreali, decorano gli interni e rendono la chiesa pregevole e raffinata.
Anche sul lato sinistro erano presenti due altari in marmo policromo, il primo era dedicato a Santa Lucia ed il secondo a San Biagio, ma il parroco, per risolvere dei problemi di capienza, decise di farli demolire.
Una balaustra in ghisa rappresenta una fila di angeli che portano sul capo dei calici, alternandosi ai leggeri intrecci della ringhiera.
L’altare maggiore è in gesso, rivestito da lastre di vetro decorate ad imitazione del marmo. In una nicchia sopra l’altare si conserva una statua della Madonna del Carmelo, realizzata dallo scultore Giuseppe Stufesser ad Ortisei nel 1954. In precedenza la nicchia era occupata da una statua in legno sostituita a causa dell’avanzato stato di deterioramento. Dentro l’abside, sul lato destro, c’era una statua lignea di San Antonio da Padova successivamente rimossa perché ritenuta artisticamente poco pregevole.
In seguito alla riforma liturgica, poiché la celebrazione della Santa Messa doveva essere fatta rivolgendosi verso i fedeli, si rese necessaria la demolizione della mensa dell’altare. Nel 1971, con una lastra di marmo sorretta da quattro colonne, venne realizzato il nuovo altare e l’abside venne impreziosita da quattro affreschi realizzati da Antonio Farruggia da Aragona. Al centro, il primo ed il più grande, rappresenta Dio Padre tra gli angeli, mentre nella parte più bassa dell’abside, in mezzo si trova Cristo con in mano un libro aperto nel quale si può leggere la frase:” Io sono la via la verità e la vita”. Ai due lati gli altri due medaglioni rappresentano rispettivamente a destra San Paolo ed a sinistra San Pietro.
La copertura è a volta, al centro della quale è raffigurata l’Annunciazione.
Fino al primo dopoguerra la struttura si limitava alla Chiesa ed alla sacrestia. Successivamente si aggiunse una stanza adiacente la sacrestia, di proprietà della Chiesa, ma fino ad allora utilizzata da privati. Lo stesso venne fatto con un altro locale ubicato sotto la sacrestia e il coro, a cui si accedeva dalla Via Roma. La parte più interna di quest’ultimo ambiente, era ricoperta da terra di riporto, al centro della quale si trovava un solido pilastro che sosteneva l’altare maggiore. Dopo la restituzione del locale alla Chiesa, sono stati intrapresi dei lavori per realizzare il teatro parrocchiale. Questo luogo un tempo era adibito a sede di una confraternita ed a luogo di sepoltura e vi si accedeva dal centro della Chiesa scendendo per una scala ampia e rivestita in marmo. Di tale rivestimento, già nel 1954, non è stata trovata più alcuna traccia poiché lo stesso è andato distrutto.