Maccalube di Bissana

 

DSCF2366MACCALUBE: RISORSE NATURALI DA VALORIZZARE

IL NATURALE INCANTO DELLE MACCALUBE

 

 

Nel territorio di Cianciana è presente una fenditura che interessa un’area caratterizzata da una  causa naturale che da luogo al fenomeno delle Maccalube. Facciamo adesso un breve “ritratto” dell’area.DSCF2356

Le Maccalube di Cianciana, che si estendono su una superficie di 40.000 mq, un’area di notevole interesse naturalistico,  in territorio di Bissana, vi sono sorgenti fangose dette <<Abisso Grande o occhio dell’abisso>> e <<Abisso piccolo>> e <<Zolfanella>>. In quest’ultima sorgente nel 1831 si verificò in concomitanza dell’eruzione dell’isola Giulia, situata nel mare di Sciacca, una violentissima eruzione con emissione di fango e acqua salata, accompagnata da boati.

L’Abisso grande che si trova nel feudo Bissana, nella sommità di una collina in un vasto cratere, ha la forma di un piccolo lago di quasi m. 30 di lunghezza e metri 12 di larghezza e, all’inizio del secolo, era circondato da una diga per impedire che il bestiame vi andasse a finire dentro ed annegasse. Dalle sue acque fuoriescono piccole bolle di gas distribuite in gruppi che si innalzano con una intensità più o meno grande. La miscela gassosa è costituita per la maggior parte di metano e si accompagna ad un forte odore di zolfo e di benzina.

In passato l’emissione gassosa era molto più intensa, come testimonia nel 1558 lo storico saccense Tommaso Fazello, che descrive il fenomeno come qualcosa di grandioso che si accompagna a getti d’acqua che raggiungono grandi altezze.

Il suolo dell’Abisso Grande e delle terre circostanti, inoltre è costituito da argille rimaneggiate che si rapportano per la maggior parte al Miocene superiore, le quali sono infettate da emissioni gassose.

L’Abisso piccolo dista dal Grande circa 350 m., verso oriente, ed è posto su un’altura arida e melmosa, mentre la Zolfanella dista dall’Abisso Grande quasi un chilometro e mezzo verso sud. In quest’ultima maccaluba la formazione dei coni di fango è più numerosa rispetto alle altre due.

Un fenomeno caratteristico come quello dell’Abisso Grande non poteva in passato non alimentare la fantasia popolare.DSCF2349

Vi è la volontà dell’Amministrazione Comunale che ha previsto nel piano regolatore le Maccalube area di particolarità geologica e naturalistica individuata ZONA “F 24” (si allega stralcio).

La caratteristica principale di queste manifestazioni superficiali è rappresentata dalla purezza dell’argilla prodotta e dalla disposizione peculiare di alcuni vulcanetti. La caratteristica principale di tali manifestazioni consiste nella presenza di numerosi orifizi, i quali durante la propria attività emettono un peculiare ronzio. Questi conetti si caratterizzano anche per il diffuso colore giallastro collegato alla componente solfifera.

Le ricerche dei documenti attestanti le vicende storiche collegate alla località, infatti, si sono rilevate difficoltose e spesso prive di apprezzabili risultati. Un altro importante aspetto è quello relativo allo sfruttamento dei fanghi. A tal proposito vi sono varie testimonianze da parte degli abitanti locali. Alcune persone li sfruttavano infatti per fare pediluvi con l’argilla; altre li usavano per alleviare i dolori agli arti dei animali; talune, invece, utilizzavano l’argilla per fini non terapeutici quali la costruzione di tegole, mattoni,ecc..

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Per la geologia delle Maccalube cliccare sul link.

http://www.prolococianciana.it/Plc/maccalube.pdf