Grotta del Cavallo
Il sito, viene a trovarsi in una zona molto interessante dal punto di vista geologico, molto nota in quanto legata al sistema minerario del sale e dello zolfo, il cosiddetto Bacino di Caltanissetta, un affioramento di successioni evaporitiche messiniane.
La notizia che suscitava l’interesse del club Seccagrande, associazione di sommozzatori sportivi, era il riscontro della presenza di un ostacolo che aveva impedito agli speleologi di proseguire nell’esplorazione delle due grotte e che invece per noi rappresentava uno stimolo operativo: la presenza di due laghetti, nella parte terminale dei cunicoli. L’idea era quella di effettuare l’esplorazione subacquea di questi invasi, sia per completare la planimetria delle grotte che per indagare sulla presunta funzione votiva che potevano avere le grotte, cioè l’eventuale presenza di reperti archeologici nei fondali dei laghetti. Le immersioni sono state effettuate nel corso dell’estate del 1995 e si sono rilevate interessantissime sotto diversi aspetti.
Le discese lungo i cunicoli sommersi, effettuate in cordata, hanno consentito di completare la mappatura delle grotte, ma soprattutto hanno permesso di rilevare un altro straordinario aspetto, che fa delle grotte di Monte Cavallo, un complesso interessante anche dal punto di vista paleontologico. La grotta del Cavallo, ha confermato la già nota presenza di una notevole quantità di frammenti ceramici del neolitico, probabilmente legata a riti funerari, essendo la caverna utilizzata per le sepolture; purtroppo si parla di frammenti e non di reperti integri, in quanto ciò che si è rinvenuto, rappresenta quel che rimane, dopo ripetuti saccheggi; in ogni caso, per una tipizzazione dei reperti, si è provveduto a raccogliere la ceramica, rivenuta assieme a numerosi frammenti ossei umani ed a consegnarla alla Soprintendenza. L’estremità terminale di questa grotta, termina con una struttura imbutiforme sommersa, ma le dimensioni del cunicolo non hanno consentito una immersione. La seconda grotta, quella chiamata del Sindaco, si è invece rilevata interessante proprio in seguito all’immersione effettuata dai nostri sommozzatori, Il laghetto si presentava morfologicamente simile ad una clessidra, con una lunghezza di circa 8 m, larghezza 3 m e con una profondità massima di circa 4 m; dal fondo di due distinti punti del lago, si notava la presenza di cumuli di ossa, appartenenti a diverse specie di animali, che partendo dal basso, arrivavano a lambire la superficie. I diversi elementi ossei individuati nella grotta, si sono rilevati interessanti dal punto di vista paleontologico, in quanto accanto ad ossa di animali comuni, si sono trovate ossa di animali scomparsi da tempo, come il lupo. L’immersione ha consentito di scoprire un’altra grotta comunicante con quella già esplorata, tramite un cunicolo che i sommozzatori hanno attraversato in cordata, ma molto più grande rispetto alla prima e completamente sommersa, che non essendo mai stata raggiunta dalla luce, si presentava con le pareti bianchissime, in quanto non colonizzata da alghe. Da segnalare infine, una fenditura nella roccia, a poche centinaia di metri da queste due grotte, dove per un singolare fenomeno legato alla circolazione d’aria in presenza di acqua, si registra un abbassamento della temperatura di oltre dieci gradi centigradi, chiamata dalle Guardie Forestali la grotta del frigorifero, toponimo che richiama il termine dialettale di queste particolari grotte, cioè “rifriscatura”.
Un fenomeno simile, si registra nell’isola di Lipari. Il sistema carsico di monte Cavallo, si rivela dunque un sito di straordinaria importanza, con una valenza che va dalla speleologia, alla geologia, dall’archeologia, alla paleontologia; un sito che, integrato com’è in un contesto ambientalistico di notevole importanza com’è il bosco di Monte Cavallo, rappresenta uno dei pochi luoghi del Mediterraneo in cui la natura risulta integra in tutti i suoi aspetti. Un luogo d’incontaminata bellezza, che adeguatamente protetto, rappresenta un richiamo non solo per gli amanti della natura, ma anche per ricercatori e scienziati.